venerdì 9 gennaio 2009

Raggio Verde

Dopo la lezione di oggi di Filosofia dell'Uomo ho pensato che ogni tanto fa bene rinfrescare un pò di vecchi post... questo era datato 13/06/08

"..meglio vivere sognando un ideale,
che adattarsi ad una mediocre realtà, capisci?
e perdere ogni speranza...
bah, io parlo parlo, ma ho paura
di non aspettarmi più niente.
sono stanca."

Mastro 2.0 ha posto la domanda:

«Ma tu nella tua vita:
vuoi spaccare pietre,
squadrare lastre
o costruire cattedrali?

Non rispondere, pensaci quando fai qualsiasi cosa»


Forse sarebbe bene scolpirsi questa domanda bene in mente anche la mattina quando mettiamo i piedi per terra.
ME si è accorto che a volte, per distrazione o per stanchezza, si alza distratto...

6 Comments:

Unknown said...

Non è tanto sbagliato cercare quel "qualcosa in più". Il problema è trovare chi la pensa come te o meno..Ma è più probabile trovare persone per cui quello che pensi è sbagliato e, pur sforzandoti, non puoi fare nulla per cambiarle. E a quel punto non bisogna adattarsi ai canoni altrui, anche se questo vuol dire vivere di solitudine, di una perenne attesa..non è con un bacio vuoto, coi discorsi persi, che si trova la pienezza..

Live Bitter said...

L'importante è sopportare la fatica dell'attesa, senza stancarsi e senza spazientirsi.
Saper aspettare insomma...
Non pensi che ne valga la pena?

Anonimo said...

Beh Mastro 2.0, personalemente non conosco persona che non se lo domandi ogni santo giorno, senza doversi limitare al primo mattino. E' certo che per andare avanti bisogna fissarsi degli obiettivi realistici che possano essere raggiunti con le adeguate difficoltà, le quali servono a loro volta a dare sempre più valore alla meta. Se non si sa fare questo, tutto perde significato e si rischia di togliere alla propria vita quell'unico vero sapore che la rende calorosa e appagante.
Tempo fa ti dissi che nella vita va fatto ciò che si sente dentro. Rimasi sorpreso dalla tua risposta: "Non quello che si sente, ma quello che si vede". La mia controbattuta fu veloce: "E' uguale!" e dal canto tuo: "beh per me no..." Da allora penso spesso a quale possa essere la differenza(se è mai vero che ce ne sia una) fra le due cognizioni, che davvero non riesco a cogliere...Ho pensato di essere stato, magari, molto presuntuoso nell'averti risposto a quel modo...perché per me è sempre stato tutto così chiaro riguardo ciò che voglio diventi parte integrante della mia vita. Non mi sono mai reso conto che forse non è sempre così semplice. E nonostante qualsiasi risposta ti senta di dare ora qui, alle mie poche parole, lascia che ti dica che questo tuo intervento non ha fatto altro che ribadire ciò di cui sono stato sino ad ora convinto. Tuttavia sarebbe bello poter sentire ancora una volta "la tua campana"; chissà magari la prima volta che ci incontriamo di nuovo...
Ciao Mastro 2.0;
Ciao Dario.

Alessandro

Live Bitter said...

Ciao Ale!
che bello sentirti!
per la cronaca: Mastro 2.0 non è Dario, ma un'altra persona.
Prometto che ti scriverò, ma non qui.

Un abbraccio.

VandaQC said...

Sono una casalinga ,ma nel mio umilissimo lavoro dico sempre ai figli che anche il lavoro più umile va fatto col cuore!
Sarebbe bello costruire cattedrali,ma ci deve essere quello che taglia la pietra ,per bene,per permettere ad altri di realizzare i loro sogni.

Live Bitter said...

Benvenuta Vanda!
il senso della frase era di fare il proprio lavoro con una prospettiva più ampia, con una visione che mira al futuro senza disprezzare le piccola cose!(anzi valorizzandole!), perché ciascuna pietra, levigata con pazienza, sarà utile per l'edificazione della cattedrale...