giovedì 30 novembre 2006

» Il Giorno Di Dolore Che Uno Ha «

Quando tutte le parole sai che non ti servon più
quando sudi il tuo coraggio per non startene laggiù
quando tiri in mezzo Dio o il destino o chissà che
che nessuno se lo spiega perché sia successo a te
quando tira un pò di vento che ci si rialza un pò
e la vita è un pò più forte del tuo dirle "grazie no"
quando sembra tutto fermo la tua ruota girerà.

Sopra il giorno di dolore che uno ha.
Tu tu tu tu tu tu...

Quando indietro non si torna quando l'hai capito che
che la vita non è giusta come la vorresti te
quando farsi una ragione vorrà dire vivere
te l'han detto tutti quanti che per loro è facile
quando batte un pò di sole dove ci contavi un pò
e la vita è un pò più forte del tuo dirle "ancora no"
quando la ferita brucia la tua pelle si farà.

Sopra il giorno di dolore che uno ha.
Tu tu tu tu tu tu tu tu tu...

Quando il cuore senza un pezzo il suo ritmo prenderà
quando l'aria che fa il giro i tuoi polmoni beccherà
quando questa merda intorno sempre merda resterà
riconoscerai l'odore perché questa è la realtà
quando la tua sveglia suona e tu ti chiederai che or'è
che la vita è sempre forte molto più che facile
quando sposti appena il piede lì il tuo tempo crescerà

Soprail giorno di dolore che uno ha
Tu tu tu tu tu tu tu tu tu...

lunedì 27 novembre 2006

Sfoghi notturni :)

Notti nel quale il sonno non ti torna, vuoi dormire ma il corpo si ribella...
niente di grave o di sentimentale, forse solamente un pò di insonnia! magari ora il sonno mi torna :)
Ho finito di parlare con un'amica poco fa e mi fa veramente piacere aver scoperto che alla fine gli sforzi per essere se stessi non sono vani, non lo sono mai! e che l'amicizia vera esiste (veramente!credeteci...).
Ultimamente ci sono molte cose che stanno diventando più serene e anche se certe volte può sembrare che tutto vada "male" alla fine si riesce sempre a scorgere il bene che c'è dietro quei mali...
Molte persone si fanno "molti problemi" non accorgendosi che magari sono loro stessi a crearseli dal nulla, forse perché pensano troppo a loro stessi o forse semplicemente perché adorano fare della loro vita un vittimismo cronico, addossare agli altri colpe che non hanno per poter scaricare/discolpare le proprie, questo discorso è su linee generali, non mi sto infatti riferendo a nessun caso reale, ma se ci pensate è proprio così: perché nascono i problemi? forse perché pensiamo più a quelli piuttosto che pensare al modo di risolverli e di chiuderli una volta e per tutte, talvolta sembra che sia impossibile trovare una soluzione ma poi alla fine si trova...SEMPRE :)
Una volta seguendo la conferenza di un noto prof. del Politecnico milanese mi è rimasta impressa una barzelletta che ha raccontato per rendere quello che anche io adesso vorrei rendere in queste righe...e anche se a molti di voi non fa ridere, non importa, dato che è solo per esprimere quello che per adesso sento dentro.
Parlava di un napoletano che andava da San Gennaro a chiedere la grazia di poter fargli vincere la schedina "San Gennà, San Gennà, e fammi vincere la schedina!!!" - la prima volta, senza nessuna risposta - "San Gennà, San Gennà, e fammi vincere 'sta schedina!!!" - seconda volta, nessun esito - "San Gennà, ti prego, e fammi vincere 'sta schedina" - e San Gennaro rispose: "Io t'a faccio vincere 'sta schedina, ma tu la vuoi giocare oppure no?"...
Molte volte è proprio così, ci lamentiamo perché le cose "non arrivano" o perché non sono come noi vorremmo... ma cosa facciamo noi per cambiarle? cosa ci mettiamo di nostro in queste cose? quanto lo vogliamo veramente?
E' un pò come il film Sliding Doors (chi non l'ha visto alzi la mano!!!), non sappiamo cosa succede se prendiamo quel treno o quell'altro... o se addirittura lo perdiamo... e stiamo lì a commiserarci di averlo perso senza rincorrere quello che viene dopo, la vita è fatta di scelte che vanno fatte, scelte che inevitabilmente avranno dei PRO e dei CONTRO, ma se questi non ci fossero, non sarebbero scelte :) e se non abbiamo "schiena dorsale" per farle non cresceremo mai cercando di rimanere per sempre degli eterni "Peter Pan"... è così che vogliamo vivere?
C'era uno spot pubblicitario: "Impossible is nothing", peccato che fosse associato "solo" ad una nota azienda che produce articoli sportivi :)...

giovedì 16 novembre 2006

» Hai un momento, Dio? «


Ciò un po' di traffico nell'anima, non ho capito che or'è
ciò il frigo vuoto, ma voglio parlare perciò, paghi te.
Che tu sia un angelo od un diavolo, ho 3 domande per te:
chi prende l'inter, dove mi porti e poi dì, soprattutto perché?
Perché ci dovrà essere un motivo, no?
Perché forse la vita la capisce chi è più pratico.
Hai un momento Dio?
No, perché sono qua, insomma ci sarei anch'io.
Hai un momento Dio?
O te o chi per te, avete un attimo per me?

Li pago tutti io i miei debiti, se rompo pago per tre
quanto mi conta una risposta da te, di su, quant'è?
ma tu sei lì per non rispondere
, e indossi un gran bel gilet
non bevi niente e io non ti sento com'è?
Perché?
Perché ho qualche cosa in cui credere
perché non riesco mica a ricordare bene che cos'è.

Hai un momento Dio?
No perché sono qua, se vieni sotto offro io.
Hai un momento Dio?
Lo so che fila c'è ma tu hai un attimo per me.

Nel mio stomaco son sempre solo, nel tuo stomaco sei sempre solo
ciò che sento, ciò che senti, non lo sapranno mai....

Almeno dì se il viaggio è unico e se c'è il sole di là
se stai ridendo, io non mi offendo però, perché
perché nemmeno una risposta ai miei perché
perché non mi fai fare almeno un giro col tuo bel gilet.

Hai un momento Dio?
No perché sono qua , insomma ci sarei anch'io
Hai un momento dio?
O te o chi per te avete un attimo per me?

giovedì 2 novembre 2006

Navigando...


Continuo a navigare...
Non è distante il tempo di quando ho lasciato la terra ferma per avventurarmi in questa straordinaria avventura che è la vita.
Ho davanti un mare senza sponde, un oceano in cui non c'è segnaletica, segui la stella polare e quella basta, ti basta seguire quella, si proprio quella...

Ricordo quando mio padre, che non ama la pesca, però mi insegnò a pescare prima con lenza e amo, poi con la mia prima canna da pesca.

Ricordo quando da piccino sedevo sulle sue gambe e iniziavo a guidare quella barca sul fluttuare delle onde...
Ricordo quando mi facevo male e mia mamma mi curava le ferite, me le disinfettava...
Ricordo quando quella mostriciattola di mia sorella ha emesso la prima lagna...
Ricordo il mio primo amore, il secondo e il terzo... che è stato forte, poi ce ne sono stati altri 2 piccoli, ma sono di quelli di cui fortunatamente poi ti scordi presto perché ti accorgi che erano fondati solo su un illusione...
Ma adesso quello che non ho imparato, devo impararlo da solo, il tempo è passato e le ferite bisogna disinfettarsele da sé e forse il prossimo vagito che sentirò sarà quello di mio figlio... e il prossimo Amore può essere quello che mi riempirà la vita...mi piace ripetere "può essere" perché la certezza non ce l'ho, non l'ho mai avuta, l'unica certezza che ho è quella che ogni giorno continuo a vivere, continuo a dire di "sì" con lo sforzo di non stancarmi mai... con lo sforzo di andare avanti...e quando mi stancherò, rallenterò il passo per poi ricominciare a correre di più e meglio!
Non credevo all'amicizia, o se ci credevo, lo facevo poco, pensavo che nessuno potesse nutrire mai un sentimento disinteressato, ma poi ho scoperto che era vero, che non mi ingannavano quando dicevano che l'amicizia è la più grande delle gioie di questa terra...
Continuando a... navigare...