domenica 31 agosto 2008

Quote



Gaetano: «Io rimani part. Cioè rimani me ne vac a Firenze, a ddu, a ddu zio Antonio... »
Lello: «E 'nata vota Firenze, e 'nata vota zio Antonio, e poi nu parti mai. »
Gaetano: «Cioè, Se ti sto ricendo che parto, parto... e poi me ne vac Fefè nu ce la faccio cchiù! cioè, chell che è stato è stato, basta! Ricomincio da tre! »
Lello: «Da zero! »
Gaetano: «Eh? »
Lello: «Da zero! Ricominci da zero! »
Gaetano: «Nossignore, ricomincio da... cioè, tre cose me so' riuscite ind'a vita, pecchè aggià perdere pure cheste?! Aggià ricominciare da zero?! Da tre!... Me ne vac, nu ce la faccio chiù... »
Lello: «Gaetà, chi parte sa da che cosa fugge, ma non sa che cosa cerca. »
Gaetano: «Cioè cumm'è 'sta cosa? Chi parte... »
Gaetano e Lello: «Sa da che cosa fugge ma non sa che cosa cerca. »
Gaetano: «Azz è bella. U sap? L'hai fatta tu? Pari scemo tu eh, e invece...»

Giornate chiare II

Nessuno sapeva che adesso era diventato Tutto e non poteva deludere Qualcuno, così decise di prendere le distanze da alcune che reputava come cattive amicizie: le due sorelle Catene.
La prima sorella era fidanzata con Possesso l'altra con Egoismo, ma entrambe litigavano continuamente perché non conoscevano Amore, un loro cugino lontano.
Possesso lasciò la prima sorella perché non sapeva come curare un rapporto, Egoismo stette male e fu costretto a lasciare anche lui la seconda sorella.
Le due sorelle stettero sole per molto tempo, conobbero diverse persone, diversi buoni partiti, ma nessuno di questi, nonostante fossero attraenti e dalle multiformi risorse umane e intellettive seppero conquistare il loro cuore... Un giorno incontrarono alcuni amici di Amore, che gia conoscevano, avevano condiviso bei momenti insieme qualche anno prima ma le due sorelle Catene non seppero resistere e vollero chiudere i rapporti: Amore non aveva parlato loro dell'esperienza di suo fratello Desiderio. Le Catene non conoscevano Desiderio e preferirono la compagnia di alcuni ragazzi molto belli, bellissimi, ma che erano molto asociali e non avevano mai incontrato una persona molto importante, la Sig.ra Bellezza. La Signora in questione non era una di quelle donne scollacciate e appariscenti, era una donna modesta capace di stupire con la sua femminilità matura ma senza compromessi.
La Signora non era più giovane come un tempo, se la si incontrava per strada neanche la si notava...bisognava fermarsi e iniziare a parlare per rimanerne affascinati. La Signora però era ancora signorina, con quella purezza interiore che è dovuta ad una certa cura nella "verginità degli affetti"... Non aveva incontrato nessun uomo "alla sua altezza" nonostante avesse conosciuto Fascino e Ingegno e si fosse perdutamente innamorata di loro per ben due volte...ma nessuno dei due era riuscito a regalare alla Sig.ra Bellezza l'anello della Protezione e della Sicurezza. Solo un ragazzo aveva conquistato il suo cuore quando aveva 16 anni, ma Lui poi abbracciò la vocazione di missionario comboniano e la lasciò. Le due sorelle Catene incontrarono la Sig.ra Bellezza ed ebbero la fortuna di poter raccontare la loro storia...stettero un lungo pomeriggio fino a sera tarda a parlare di cose semplici, di cose di donne, che gli uomini non possono capire.
...
Le due sorelle si accorsero che si era fatto tardi e che bisognava tornare a casa. Notti lunghe, lunghe notti e profondi pensieri affollarono la mente delle sorelle Catene.
Dopo qualche giorno incontrarono due giovani che con la scusa di guardare l'orario dei treni alla stazione erano li a guardarle...
Non si erano mai sentite "guardate" in quel modo come nessuno le aveva guardate mai...e ciò provocava loro disagio, si nascosero, si arrabbiarono anche. Dava loro fastidio essere guardate con quegli occhi perché fino a quel momento molti avevano fatto finta di guardarle con quello sguardo, ma dopo un po' si accorsero che non erano sinceri, e poi non si sentivano così belle da meritarsi l'attenzione di un qualsiasivoglia sconosciuto.
Dopo molti mesi reincontrarono quei due giovani che erano ancora alla stazione con due belle ragazze alte, belle, prosperose e dalle gambe toniche. Ci rimasero male...
Altri mesi di solitudine e di compagnie fittizie che servivano loro a riempire il bisogno di "avere un uomo accanto" ma rimanevano ancora insoddisfatte perché si rendevano conto di disobbedire a loro padre Destino...che prima di morire aveva solo detto loro: "l'unica cosa che vi chiedo con l'autorità di padre è quella di essere molto felici"

La storia dei due giovani alla stazione è identica a quella delle due sorelle Catene. Entrambe le coppie andarono, in tempi differenti, a fare visita al Dott. Attesa che riceve solo nei giorni dispari. Il dottore prescrisse riposo e delle compresse di Profonditàx vendute in una confezione bianco panna, color del marmo.
Le sorelle e i ragazzi obbedirono al Dottore. Al controllo successivo si incontrarono nella sala d'attesa del medico e si guardavano reciprocamente in silenzio.
Dopo un po' di convenevoli il ghiaccio si sciolse...
i cuori si fusero e da quell'incontro nacque Legame, un bimbo forte e robusto....
La storia si sta facendo troppo lunga e tu, mio caro lettore, vuoi sapere che fine ha fatto Qualcuno e Nessuno.
Immagina una continuazione e magari scrivimela, nel frattempo la mia amica Fantasia mi terrà aggiornato sulla continuazione della storia e poi ti riferirò.

Ricomincio da....tre

Gaetano: «basta cambio vita e ricomincio da tre­»
Lello: «vorrai dire da zero, ricomincio da zero»
Gaetano: «perchè zero, tre cose ho fatto buone nella vita perche le devo cancellare?»
[...]
Lello: «chi parte sa da cosa fugge ma non sa che cosa cerca»

Ritorniamo al buon cinema italiano (Prof Troisi insegna!). La semplicità di una scena, di una scena di vita ordinaria, di una scena semplice...perchè si va alla ricerca di fascinanti forme quando il modo più profondo di mostrarsi è aprire il proprio cuore?
Nulla di più.
La vita è come una dolce melodia classica che si suona con le note più semplici: nulla di altisonante o di ricercato. Nulla di estetico, né di fantasioso, solo lo sguardo, da cuore a cuore, di due anime che si incontrano, quasi per caso.
Due storie diverse, ognuna per i suoi sentieri, lunghi e scoscesi, che si appianano e si reincontrano in una sera di fine estate, da cuore a cuore.
L'amico guarda l'amico, l'amica guarda l'amica, il fratello guarda la sorella, il fidanzato la fidanzata.
Dall'ombra di quella sera stellata dove è difficile distinguere il gran carro dalla stella polare se non con l'aiuto di un piccolo atlante escono "Qualcuno" e "Nessuno" da dietro una montagna:
Qualcuno dice a Nessuno: «Chi c'è lì?» - «Nessuno!» risponde.
Qualcuno chiede ancora: «Chi c'è lì?» - «Nessuno! Nessuno!»
Qualcuno si sente solo. Vede lì intorno che lì non c'è nient'altro che Nessuno.
Qualcuno raccoglie le sue cose, sta li ancora a guardare nell'oscurità, poi prende le sue cose e si incammina verso il mare. Nessuno lo ferma. «Qualcuno, fermati! Sono Nessuno!». Qualcuno impietrito si ferma. Ma non vede Nessuno. «Qualcuno ti voglio bene per come sei e siccome voglio valere qualcosa per te mi farò chiamare Tesoro»
Qualcuno non capisce come faccia Nessuno a rinunciare alla sua identità per farsi chiamare Tesoro, per essere il suo Tesoro. Qualcuno però ormai ha preso la sua strada. E Nessuno non può far nulla per fermarlo, pensa che sia solo un'illusione.
Tesoro vede che non può far nulla, si siede su di uno scoglio e piange. Qualcuno sente le lacrime pesanti scorrere sul volto di Nessuno e precipitare pesanti sulla spiaggia creando profondi solchi.
Qualcuno si ferma, si siede dando le spalle a Nessuno. Nessuno non regge dal dolore e va ad abbracciare suo padre Lontano: Qualcuno si volta, non vede più nulla, non vede più neanche Nessuno, inizia a correre, lo cerca, lo ricerca, vede che Nessuno corre nascondendosi dietro un albero. Qualcuno taglia la strada. Coglie di sorpresa Nessuno, lo abbraccia ed esclama: «Adesso per me sei diventato Tutto!»


mercoledì 27 agosto 2008

Sferracavallo

Una serata a passeggio...