sabato 25 ottobre 2008

Alta frequentazione

Ore 6.03
Ugo lascia ME 1.5 alla stazione e adesso ME è seduto con un oggetto 2.0 tra le mani guardando il paesaggio scorrere lento a lato.
Legge in alto "treno ad alta frequentazione": ma di gente su questo treno, questa mattina, ce ne è poca.
Nelle ore di punta il posto che occupa potrebbe essere occupato da una qualsiasi persona: Nigeriano, Comboniano, Australiano, Cinese, Giapponese o del Burundi..
TRENO AD ALTA FREQUENTAZIONE: continua a scorrere questa scritta arancione sul display del treno.
ME guarda fuori e pensa che per quanta gente esiste su questa terra lui è solo un puntino e i suoi problemi sono i problemi di "un puntino" e per questo sono veramente di poco conto.
Questa mattina, in treno, ME ha allargato le braccia al mondo ed è più contento rispetto ad un minuto prima.

(l'immagine è un'altra cosa che ha fatto sorridere ME questa mattina)

sabato 18 ottobre 2008

Stupore e gradini

ME è tornato questa mattina al quartier generale dopo una bella giornata piena di stupore.

Stupore davanti a tante cose diverse. Stupore nato gradualmente nel corso di questi ultimi anni.
Si è vero: c'è chi dice che lo stupore nasce dalla ragione, dall'essere arrivati, per mezzo di un processo razionale e ben controllato, alla scoperta di una verità. Ma questo lento progredire giunge ad un punto inatteso nel quale la ragione si ferma e non può spiegarsi il perché.
Ragione necessaria per giungere ad una verità, ma che necessita anche di un apporto sensoriale (da non confondere con il sentimentalismo o con il «sentire», che è un'altra cosa) per poter concretizzarsi in un giudizio concorde con la realtà (e non soltanto idealizzato).

ME è stato tutto il pomeriggio con una persona, che mi conosce molto bene, come forse non lo eravamo stati da un bel pò di tempo: con nulla da fare ma facendo le stesse cose. Poi ad un breve spettacolo (raro esempio reale di come si può sfruttare ogni talento per comunicare qualcosa di grande) e poi...notte
E quando forse, davanti ad un portone, c'è chi si volta per non fare vedere il volto commosso e chi lancia un abbraccio, forte, forte.
Poi ognuno per una direzione diversa, ma senza dividersi mai. (Perché non ci dividiamo mai, capito?)

Stupore inoltre dopo aver inciampato, nel dopo pranzo dello stesso giorno, in uno dei tanti gradini del quartier generale, un pò sovrappensiero, ti svegli da quello stato di abulìa: ci pensi, sorridi, poi riprendi a camminare.
Chissà se i prossimi gradini (che tu non sai bene quanti sono, quindi è come se non ci fossero) porteranno a quella porta, che apri gradualmente e rimani come un bambino, a bocca aperta.
Ragione sì, ma fino ad un certo punto, o da un certo punto in poi: quando è il momento di scegliere (in bene o in male) o forse in quel giusto (che poi bisogna capire chi lo stabilisce) connubbio cuore-ragione.




martedì 14 ottobre 2008

People who live...

ME adesso abita con un sacco di persone.
Persone dai differenti interessi, dai differenti scenari, dai differenti desideri.
Nota però in tutti un desiderio grande di qualcosa che vedono lontano: un obiettivo.
Vede il desiderio di fare di più, di fare meglio, di dare il meglio di sé.
Spera che in ciascuno di loro nasca lo stesso desiderio che ha infiammato il suo cuore qualche anno fa, quando era solo un ragazzino, il desiderio della felicità.
Chissà se qualcuno leggerà mai queste righe. Spero solo che saprà che tifo per lui.