mercoledì 13 maggio 2009

Antipatici si nasce o si diventa?

Ho trovato questo articolo in un sito di uno psicoterapeuta, sarà vero?







(Tratto da: http://www.studioiannetti.it/simpatia.htm)
SIMPATIA, ANTIPATIA:
UN MODO SPONTANEO DI RIFERIRCI AGLI ALTRI.


Il nostro modo di rapportarci con gli altri corrisponde probabilmente al numero di persone con cui abbiamo avuto qualcosa a che fare nel corso della nostra vita. Ciò vuol dire che con ogni singolo interlocutore abbiamo avuto un rapporto diverso.

Quindi la grande varietà dei sentimenti che di volta in volta abbiamo messo in campo ci ha portato a dei comportamenti relazionali diversi. Ma se volessimo dare un ordine e una classificazione a quello che opera nella nostra mente quando entriamo in rapporto con gli altri, potremmo dire che per una persona possiamo provare simpatia, antipatia o indifferenza. Le sfumature quasi infinite che si possono verificare sono riconducibili sempre a questi sentimenti principali.

La simpatia e l'antipatia sembrano nascere fin dal primo contatto, senza una vera consapevolezza delle ragioni da parte nostra. La successiva frequentazione spesso non fa che rinsaldare la primitiva impressione. Nel caso della simpatia, allora, cominciamo a sentirci attratti da quella persona perché troviamo tante affinità con noi stessi. Tante volte si tratta di affinità ideali o idealizzate, che coinvolgono insieme al come siamo il come vorremmo essere. La condivisione del modo di vestire, del tipo di educazione, della cultura, dello status sociale, delle opinioni, delle convinzioni politiche e religiose non fanno che catalizzare in positivo la simpatia.

Tutti noi riconosciamo teoricamente il diritto di libertà di opinione agli altri ma di fatto ci risultano simpatiche solo le persone che la pensano più o meno alla nostra maniera. In ogni parte del mondo, in ogni cultura le persone provano simpatia esclusivamente per chi ha sostanziali affinità con loro stesse.

Stelle di maggio


Un pc, una poltrona e una galassia di stelle sopra di Me accompagnano questa notte di maggio.
Fiorella (Mannoia) non mi annoia e mi fa compagnia in uno di quei momenti in cui unisci natura e tecnologia, studio e riposo, pensieri e pace.

Noti, e ti fa però un pò male, l'indifferenza di due stelle nel cielo, una stella che stima l'altra, una stella che cerca di dar valore e fiducia all'altra ma la seconda non ne vuole sapere e trascina con sé tante altre verso l'indifferenza pensando di dar origine ad una galassia indipendente, questa galassia però è solo un piccolo aggregato perché forse, all'interno di questa, non c'è una forza di coesione così forte come quello della Grande Galassia, non c'è una forza di coesione tale che renderebbe una stella disponibile a morire per l'altra, no, non c'è, anche quando le stelle di questa galassia sono 29.

Puoi pure non crederci, piccola stella senza cielo, non crederci che esiste quella galassia ma almeno non la disprezzare: ce ne è abbastanza di tempo per queste guerre tra stelle, non anticipare i tempi.
Se non ci credi, a che serve bestemmiare il Sole? o disprezzarlo per la sua natura di saper riscaldare e illuminare gli altri pianeti? (senza di lui la vita non sarebbe possibile)
Se non ci credi, perché continui a far finta di essere in orbita quando stai solo lievitando su te stessa?
Se non ci credi... perché continui a voler girare in orbita in modo diverso dagli altri?

Piccola stella senza cielo, sei molto giovane, e il tuo desiderio di diventare una supernova, una di quelle stelle lucenti che brillano in cielo, ti sta facendo accecare, ti fa dimenticare di essere anche un pò umana, ti fa dimenticare che la stella che brilla di più è la stella polare:
la sua luce non è molto forte, ma è costante e nonostante ciò riesce ad indicare la direzione ai viandanti ricordandosi che lei NON è la direzione, ma ne è soltanto una traccia.

Post dedicato ad una stella, che ha solo 20 anni ma con il cuore indurito come una di 80: sai, non basta "fare le cose che fanno tutti" per diventare una grande stella, rischi, rischi tanto, rischi di scoppiare (prima o poi).
Tu non conosci l'Amore perché l'oggetto del tuo amore sei tu stessa, cara stella, perdonami se ti dico queste cose (spero di poterlo fare veramente, se avrai l'umiltà di ascoltare) ma spero che te ne accorgerai prima che l'infelicità di girare attorno a te stessa ti avrà fatto collassare.


Se questa e' / una canzone con cui / si puo' parlare / se in questa / notte di maggio io / ti penso /ad ascoltare certe piccole voci / che / a volte / vanno al cuore / in questi momenti / con l'aria che / si muove / io conosco / la mia vita e / ho visto il mare / e ho visto l'amore da vicino per / poterne parlare / ma nelle notti / di maggio non puo' bastare / la voce di una canzone per lasciarsi andare / amore su quel treno che e' gia' un ritorno / Amore senza rimpianto / e senza confronto. / che conosci la tua vita / ma non hai visto il mare / e non hai l'Amore / per poterne parlare / ma e' una notte di maggio che ci si puo' aspettare / di piu' e se questa e' una canzone / con cui davvero si puo' parlare / in questa sera ferita / da non lasciarsi andare /in questa notte da soli che / non ci si puo' vedere / e non ci si puo' contare / ma solo ricordare / io conosco la mia vita / e ho visto il mare / e ho visto l'amore vicino / da poterlo toccare / ma nelle notti di maggio / non puo' bastare / la voce di una canzone / per lasciarsi andare / nelle notti come questa / che ci si puo' aspettare / se non una canzone per farsi ricordare da te per farsi ricordare da te

giovedì 7 maggio 2009

"Sincerità, adesso è tutto così semplice...."

Me, come forse avrete già capito, vive in una grande casa: grande ma non dispersiva, nonostante gli ampi spazi non è difficile viverci come se fosse casa propria e anche quando i "propri spazi" spesso cedono il diritto di esistere per la buona convivenza, ciò non è un grande disagio.

Vicino alla casa di Me c'è un grande campo verde, dove solitamente gli umani ci giocano a calcio: passeggiando assieme ad un uomo alto e pelato, che chi vedesse per la prima volta potrebbe averne paura nonostante sia buonissimo, vedono 3 ragazzini che avevano scavalcato la recinzione e giocavano a calcio fino a quando non si sono accorti che erano stati scoperti, tentando di nascondersi miseramente dietro i cespugli.

Gira, rigira, alla fine si arrendono e decidono di ammettere la loro colpa:
«Sapete che questa è proprietà privata? » diceva l'uomo alto e pelato - « No, non lo sapevamo» afferma uno.
L'altro che aveva anche lui negato di sapere che quella fosse proprietà privata, nel frattempo, un pò irrequieto, nota una specie di collanina, che alcuni chiamano amichevolmente «Rosario», che fuoriusciva leggermente dalla tasca dell'altro uomo, quello cattivo, e con un sorriso stampato in fronte corregge l'amico: « No, non è vero che non lo sapevamo, lo sapevamo e come... » e continua a sorridere un pò vergognato [...]

In una domenica di maggio, Me ha scoperto quant'è bella la sincerità, sincerità di bambini che riconoscono di aver sbagliato e promettono di non farlo più.