mercoledì 29 luglio 2009

La salvezza nella tragedia


A volte Me si trova a parlare con amici e con amiche che gli chiedono cosa ci può essere di umano (e/o di "divino") in un terremoto...

Me la risposta non ce l'ha (o forse sì, ma dentro al cuore) e ringrazia alcuni amici che gli hanno segnalato questo video che condivide con i suoi lettori.

Il video parla da solo.
Quale salvezza... nella tragedia?

sabato 25 luglio 2009

Me GlobeTrotter


Me è tornato da un lungo viaggio in auto (1118km ca.) per riposare un pò dopo 9 mesi di studio-lavoro.
Riposerà tra la compagnia della propria famiglia, dei propri amici, delle giornate passate in giro per la città a raccontarsi e a farsi raccontare.
Questa sarà l'estate di Me fino a quando non verrà il momento di ricominciare, lentamente, ma con grinta.

Me ricorda ancora i sorrisi dei bambini abruzzesi, quei sorrisi riconoscenti che qualcuno stesse lì solo per ascoltare i loro sogni: chi vuole diventare una cantante, chi una veterinaria, chi ancora vuole sposarsi un calciatore o un avvocato.
Sogni di ragazzini, di ragazzine... ma ragazzini e ragazzine che continuano a sognare nonostante un terremoto li abbia svegliati in piena notte.

Me ricorda il sorriso di un'amica al superamento di un traguardo: quello della Laurea.

Me ricorda la piacevole compagnia di Peter Pan nel viaggio di ritorno verso casa ed è stato molto contento di poter approfondire l'amicizia con lui.

Me ricorda i sorrisi di tanti amici e amiche che hanno condiviso con lui diverse esperienze in questi mesi e ricorda, con un dolce (e fraterno) ricordo, chi invece si è dovuto allontanare per altri motivi e chi invece si è voluto allontanare.

Me ringrazia ancora una coppia di suoi amici per la loro gratuita e spontanea amicizia.

Me ricorda infine la dolcezza di 4(+2) esseri celesti che vivono "vicino" casa sua e che hanno avuto molta cura di lui in questi mesi.

Me vi saluta e va IN VACANZA (!)


(Riserva dello Zingaro)

venerdì 10 luglio 2009

Ricominciamo da... qui.

Domani Me parte per l'Abruzzo a sostegno delle popolazioni terremotate, poi ritornerà in Sicilia per riposarsi un pò.
Avrà a che fare con bambini che hanno perso i propri genitori e altri che rimarrebbero soli
durante il giorno mentre i loro genitori cercano di ricominciare.

Chiunque voglia fare la stessa esperienza Me può dare delle indicazioni: queste attività partono ogni settimana con gruppi di volontari (e volontarie) diversi e dureranno fino a Settembre.

Buone Vacanze a tutti!



giovedì 9 luglio 2009

Piacevoli serate I

Dopo la prima (spera di tante altre) passeggiata davanti una granita di "fragola & limone" con un Amico, Me ha ripercorso gli ultimi anni della sua vita e si è andato a coricare certo di una cosa: che la felicità dipende da sé stessi e non dagli altri.

Noi siamo felici quando decidiamo di esserlo.

Una certa ingenuità adolescenziale magari ti porta, o ti ha portato, a pensare che l'importante è seguire qualcosa, qualcuno... poi quel qualcuno se ne va, scompare dalla tua vita, o ti accorgi che quell'amico che pensavi ti stesse vicino per aiutarti, invece, non sta attento a quello che vivi perché il suo cuore è tiepido, non è capace di riscaldare ... ciò ti lascia deluso e subentra lo sconforto (e a volte la rabbia) e, grazie al Cielo, scopri che la tua felicità è radicata su Qualcosa di più Grande, di più Vero.

A quel punto (se sei cosciente) prendi in mano la vita (prima che sia troppo tardi per farlo), le dai una direzione e impari che la vera felicità è quella derivante da una scelta sulla tua vita: una scelta che puoi fare soltanto tu e anche se rimanessi da solo (o anche se avessi tutti contro), quella «vita» vale la pena di essere vissuta perché ti riempe di soddisfazione.

Non è l'ambiente che ti circonda, non è l'inerzia che può spingere l'uomo a vivere, ma il rinnovare, giorno per giorno, la consapevolezza profonda della direzione che ciascuno vuol dare alla propria vita: del senso che vuole farle prendere. (Grazie Amico per avermelo ricordato!)

Che senso, allora, giorno per giorno ?
Me ha fatto oggi un post-it (giallo mela) con questa domanda e l'ha appeso nell'anta del suo armadio per non dimenticarselo quando si mette la camicia.

lunedì 6 luglio 2009

A mare con Nicholas

Nicholas, 8 anni.
Ieri Me è andato in spiaggia a Fregene con un gruppo di amici e c'era anche un piccolo-grande ragazzino (nipotino di due amici) da cui Me ha imparato una cosa importantissima: farsi bastare quel che si ha.

Me interiormente (ed esteriormente) si lamentava perché la «vita da spiaggia» non è quella che fa per lui: troppa staticità.
Staticità che voleva fargli trovare altri svaghi, tra i quali uno che a Me piace tanto (quello di andare sui catamarani) ma che, per la località balneare, si rivelava altamente costoso.

Nicholas si accontentava e chi, con quasi un paio di decine di anni in più, come Me, non lo faceva (e si ripeteva: "Guarda lui, prendi il suo esempio!")
Nicholas stava sulla spiaggia e ignorava tutto ciò che lo circondava: ciò che gli importava era farsi i suoi castelli di sabbia, creare delle barricate per non far passare la «risacca» del mare e, disilluso da una realtà che riteneva indistruttibile e immutabile, accorgersi che il mare gli aveva invece cambiato le carte in tavola: e con quella ostinata caparbietà (che è tipica dei bambini che conoscono bene il significato delle parole "cadere" e "rialzarsi") ricominciare a costruire nuovamente.

Grazie Nicholas, grazie per aver fatto ricordare a Me quanto sia piacevole poter stare con occhi "innocenti" su una spiaggia in cui gli occhi, e la fantasia, rischiano di essere i colpevoli di tanti sogni chimerici e castelli di sabbia mentre un pò di "sana-furbizia" ti permette di tornare a casa contento di aver trascorso una Bella Giornata.

Se non ci fosse stato Nicholas, probabilmente Me non avrebbe potuto verificare (e «allenare») la propria umanità, nel bel mezzo della strada (anzi... della spiaggia!) .

giovedì 2 luglio 2009

Stop and... stare

Questa città è più fredda ora, penso sia malata di noi
è ora di fare la nostra mossa, sto buttando via la ruggine
il mio cuore sembra da un’altra parte ma è qui
me ne sto da solo, contando gli anni
mani pronte, prendi la ruota…
ed ogni sguardo mi uccide
è ora di fare il mio ultimo appello… per questa mia vita
Fermati e fissa
penso di muovermi ma non vado da nessuna parte
si, so che tutti si impauriranno
ma sono diventato quello che non posso essere
Fermati e fissa
inizi a chiederti perchè sei qui, non là
e daresti tutto per prendere ciò che è giusto
ma non è giusto quello che ti serve davvero
Oh, puoi vedere cosa vedo?
Stanno cercando di tornare, i miei sensi spingono
pareggiare i conti, non avrei mai creduto di potere
piedi fermi, non lasciatemi adesso
correrò finchè non riuscirai più a camminare
ma qualcosa spinge la mia mente fuori
e rimango giù..
Fermati e fissa
penso di muovermi ma non vado da nessuna parte
si, so che tutti si impauriranno
ma sono diventato quello che non posso essere
Fermati e fissa
inizi a chiederti perchè sei qui, non là
e daresti tutto per prendere ciò che è giusto
ma non è giusto quello che ti serve davvero
Oh, puoi vedere cosa vedo?
cosa ti serve, cosa ti serve…
Fermati e respira
penso di muovermi ma non vado da nessuna parte
si, so che tutti si impauriranno
ma sono diventato quello che non posso essere
Oh, vedi quello che vedo…


mercoledì 1 luglio 2009

Il potere del dolore

C'è un rimedio al dolore? Il dolore ha un senso? Il dolore del cuore, chi lo comprende?
Perché, spesso, i "dolori d'amore" vengono considerati meno importanti di una qualche grave malattia?

Me ha incontrato diversi dottori in passato che si spacciavano come professionisti nel campo della "cardiologia", facevano finta di ascoltarti, ma stavano lì quasi per un instillato bisogno di esercitare i propri sentimenti filantropici.

Questi dottori, bravi, per carità, in tante discipline, tuttavia, non consideravano l'umanità dei propri pazienti.
«Questo problema? vabbè, ora ti passa... »
Me rifiuta questi ciarlatani e tuttavia ne ha trovato Uno che è la soluzione al bisogno più profondo dell'animo umano.

Un Dottore che prescrive altro dolore per guarire il proprio dolore e ridare nuova gioia e serenità.
Un Dottore che fa uscire il "pus" quando è necessario farlo uscire... spremendo ben bene, dove necessario.
Non è scontato, sembra assurdo ma è così.

Una volta guariti si rivede la Bellezza con altri occhi, Bellezza che era davanti agli occhi ma a causa della propria miopia si era persa di vista.

Me vi lascia ad uno spezzone di Grey's Anatomy che parla di dolore ...

***



« Come si cura?... »
«Vorrei saperlo...»