lunedì 16 febbraio 2009

A Beautiful... film

Di tanto in tanto al quartier generale capita di guardarsi qualche film nel proprio bunker assieme ai propri compagni di spedizione...

ME non ha quasi mai questa abitudine perché si impone di avere molto da fare (e qui probabilmente sbaglia, e anche di grosso): ieri sera, su suggerimento di una persona, si è preso il proprio strumento di battaglia (il pc portatile) e armato di cuffiette e caricabatterie ha scaricato un pò di stress e si è visto uno dei pochi capolavori del cinema degli ultimi anni: A Beautiful Mind.

John Nash, matematico, vedeva tutte le realtà dietro un'equazione differenziale, un'espressione matematica, un calcolo probabilistico: perfino l'amore doveva rispondere ad un perfetto calcolo, tutto doveva essere perfettamente calcolabile fino all'ultimo dettaglio.

Esempio di genio e schizzofrenìa, la storia si risolve con un finale che lascia lo spettatore soddisfatto e con qualche piccola perla nei dialoghi.
La moglie Alicia, una moglie bellissima, a 3/4 di film esorta con una frase che rimane impressa: «Penso spesso che quello che sento sia senso del dovere, o senso di colpa per voler scappare via. Rabbia. Contro John e contro Dio. Ma... poi lo guardo e mi costringo a vedere l'uomo che ho sposato, e lui diventa quell'uomo: si trasforma nella persona che amo. E io mi trasformo nella persona che lo ama. Non capita sempre, ma è abbastanza.».


Una storia piena di dolore ma anche di felicità: nel dolore, nella sofferenza.
Sofferenza per quel senso di inettitudine che a volte anche noi ci ritroviamo ad affrontare: inettitudine che speriamo voler sconfiggere solo con la forza della nostra stessa volontà, pensando che da soli ce la faremo.

John da solo non ce la fa e se ne accorge solo molto tempo dopo grazie alla presenza di Amici sinceri, di amici che lo fanno tornare alla realtà, alle cose vere, alle cose autentiche.

***

John Nash: Alicia, il nostro rapporto garantisce un impegno a lungo termine? Perché io ho bisogno di una prova, una sorta di dati empirici, verificabili.
Alicia: Scusami... Dammi solo un attimo per ridefinire il mio concetto puerile di rapporto amoroso. Una prova... Dati verificabili... Okay. Allora... Quanto è grande l'universo?
John Nash: Infinito.
Alicia: Come lo sai?
John Nash: Perché tutti i dati indicano che è infinito.
Alicia: Ma non è stato ancora dimostrato...
John Nash: No...
Alicia: Tu non l'hai visto...
John Nash: No...
Alicia: Come fai a saperlo con certezza?
John Nash: Non lo so, ci credo e basta
Alicia: È la stessa cosa con l'amore, penso. Ora, l'unica cosa che tu non sai è se io voglio sposare te.

3 Comments:

Giovanni Affinita said...

un film bellissimo! (ma d'altronde io sono un economista, come non apprezzarlo!)

Live Bitter said...

Ho un altro film da proporti dopo il tuo esame!

Giovanni Affinita said...

dicci dicci...