giovedì 20 agosto 2009

Insoddisfazione: via

Tornano alla mente le numerose mail che un amico di Me gli ha scritto qualche anno fa quando lui viveva a Milano e Me ancora a Palermo e sulla scia di quelle, da qualche giorno, in compagnia di un amico trapanese, gli sono tornate in mente quelle mail in cui si parlava di coraggio e di libertà.
Quelle mail Me non le ha mai rimosse dal cuore e talvolta torna a rileggerle.

In questi giorni è nata sulla pagina di Facebook dello Zio di Me una discussione sulla differenza tra libertà e libertinaggio (sollevata da Me stesso, che era stanco di sentir ripetere in sintesi che libertà è «fare ciò che si vuole, purché contrario a qualcosa/qualcuno»).
Questo Zio è molto in gamba, Me lo ammira, tanto, e se non fosse stato per lui probabilmente non si sarebbe mai messo in discussione né qui, né con se stesso.
Zio ha due splendidi fanciulli, una splendida moglie e un bel lavoro.
Me però non si convince delle spiegazioni dello Zio, che ha tutto quel che si può desiderare, non si può lamentare, ma quella vita a Me gli stava stretta, nonostante sia ugualmente piena di «gioie» e «soddisfazioni umane».

Nella sua vita, Me, ha incontrato degli amici che, nonostante abbiano attraversato periodi di difficoltà anche loro, hanno acceso il suo cuore nella speranza di una vita «più Bella, più piena» e adesso, pur nel mezzo della tempesta, non si accontenta di tornare indietro barattando questa vita con quella di prima: piatta e senza vigore.
No, indietro non si ritorna: Libertà!




Maglietta o maglione?

Me domani partirà per la Russia, qualche giorno insieme alla propria famiglia per ricaricare un pò il tepore familiare in una settimana in turismo full-immersion.
Porterà con sé l'essenziale, almeno spera, e nell'essenziale, come sostiene Shermy (una sua nuova amica che ha scoperto esistere in quest'unica vita che Me ha da vivere) la sua macchina fotografica.


Alla ricerca di angoli di Mosca e San Pietroburgo non scoperti nel suo precedente viaggio, subendo il fascino di una città che, come qualsiasi uomo o donna, nasconde e mostra aspetti di sé stupendi e allo stesso tempo intriganti. Adesso è l'ora delle valigie, 20kg di bagaglio cosa possono contenere?

Un libro, per imparare ad ascoltare.

Un altro libro, per allenare il cuore.
Qualche oggetto piccolo, per riscaldare (il cuore).
E qualche vestito per coprirsi.
La famiglia non sta nelle valigie, ma accanto a sé e dentro (il cuore).

Sì, la famiglia, ACCANTO a sé: c'è un'eta' in cui non può essere al "posto di sé", molti non lo capiscono e a volte neanche i genitori riescono a farlo.

E' triste vedere 30enni-40enni... tristi, perché non sanno ancora "prendere decisioni".
Dedicato ad un amico.
(La foto che c'è su, l'ho scattata io)

domenica 16 agosto 2009

E' tutta una questione di passioni

«L'estate sta finendo e un anno se ne va... »

Ferragosto in un piccolo centro dell'isola: risuonano alle orecchie le note di un gruppo musicale veramente in gamba.
Ciò che ha fatto però «svegliare» Me ieri sera è stata la faccia perplessa di una persona della compagnia di ieri, Sara, che non capiva, secondo Me, i suoi comportamenti.

Me, come forse molti sapranno, adora il Mare, passione passata da suo papà, che lo portava in barca con lui sin dalla culla e negli ultimi tempi si è appassionato alla Fotografia, passione nata dopo che, sempre lo stesso papà, gli regalò una fantastica macchina fotografica reflex.

Me forse avrà esagerato nell'eccessiva spontaneità e, a detta dei presenti, di una piccola sindrome di protagonismo: forse il fatto di lasciare nuovamente la sua terra per molto tempo ancora (e chissà per quanto oltre) lo fanno stare più "attaccato" ad una realtà che è quella dove è nato ed è cresciuto, ma poi chiaccherando quella sera stessa con Jack, un nuovo piccolo amico ma dal cuore grande-grande, è giunto alla conclusione che senza passioni l'uomo perde di valore. Che l'uomo HA BISOGNO di avere delle passioni dominanti nella sua vita.

Cosa si potrà fare di un uomo senza una passione? senza un amore? senza una sana ambizione?
Forse potrà fare la fine delle educande, che si scandalizzano facilmente, e celate dietro un sottile velo di perbenismo conducono una vita mediocre e provinciale.
O forse quelle di un 30enne, dagli occhi spenti, seduto sul marmo di una piazzetta del messinese, che guarda la gente, la vita, passargli davanti e lui nel frattempo è ancora lì che "aspetta" un treno che forse mai passerà.

Me ha deciso di non aspettare e inseguire questo treno, correndo, finché le forze gliene daranno la possibilità e ringrazia anche Sara e Jack per il loro, forse involontario, aiuto.


«Non so se abbiamo ognuno il suo destino
o se siamo tutti trasportati in giro per caso, come da una brezza,
ma io.. io... credo... può darsi le due cose...
forse le due cose capitano nello stesso momento»

lunedì 10 agosto 2009

Incisioni per la vita


Molte volte ho studiato
la lapide che mi hanno scolpito:
una barca con vele ammainate, in un porto.

I
n realtà non è
questa la mia destinazione

ma la mia vita.


Perché l'amore mi si offri' e io mi ritrassi dal suo inganno;

il dolore bussò alla mia porta, e io ne ebbi paura;

l'ambizione mi chiamò, ma io temetti gli imprevisti.
Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita.

E adesso so che bisogna alzare le vele
e prendere i venti del destino, dovunque spingano la barca.
Dare un senso alla vita può condurre a follia
ma una vita senza senso è la tortura
dell'inquietudine e del vano desiderio -
è una barca che anela al mare eppure lo teme.

Me ha trovato questa citazione in un libro di P. Crepet «I figli non crescono più» (tratta a sua volta dall'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters) .
Il libro e gli occhi si sono chiusi per riflettere qualche minuto sul proprio letto ...