lunedì 29 settembre 2008

Trovate la vostra camminata!

"Due strade trovai nel bosco ed io scelsi quella meno battuta ed è per questo che sono diverso.
Voglio che troviate la vostra camminata adesso, il vostro modo di correre e passeggiare in ogni direzione, comunque vogliate..."

Una volta un amico mi disse, conversando davanti una pizza, che secondo lui, siamo come formiche in un grande tappeto disegnato da Dio, percorriamo tutto il tappeto e non usciamo mai da questo: all'inizio rimasi perplesso, non capivo la metafora, poi ci pensai ed effettivamente aveva un significato grandissimo.
Quando siamo sul "tappeto" stiamo sempre nei piani di Dio, il problema è non voler uscire cercando qualcosa "di diverso", forse il marmo bianco o forse... il vuoto.
A quell'amico che mi mancherà (non solo per le pizze mangiate insieme) dedico questo post.

2 Comments:

Anonimo said...

Avrò visto questo film decine di volte, ed ogni volta è una scoperta...

"Voglio che troviate la vostra camminata adesso, il vostro modo di correre e passeggiare in ogni direzione, comunque vogliate..."

In realtà credo che non sia esattamente questo il nostro compito, non dobbiamo "trovare" la nostra camminata ma semplicemente "riconoscerla". C'è già Qualcuno che ce l'ha insegnata e continua ad insegnarcela ogni giorno quindi la nostra fatica è molto limitata se ci pensi...fa tutto Lui! Pensa che ci indica anche la direzione!

Per quanto riguarda il tappeto, invece, non credo che il problema sia che le formiche possano cercare qualcosa di diverso....forse cercano solo qualcosa che non vedono, ma non si rendono conto che il motivo per cui non la vedono è che ci stanno camminando sopra! Questo tappeto secondo me non ha orizzonte, è infinito. Però se queste formiche camminano distratte rischiano di perdersi perchè non vedono la scia che è stata tracciata per loro...forse è il caso di mettere qualche lampioncino che illumini il manto che le accoglie.

Live Bitter said...

Cara Guscio, purtroppo il linguaggio cinematografico si deve adattare agli "schemi" della sceneggiatura.

Il "trovare" la camminata, a mio parere, sta proprio in quello che hai detto: scoprire in quale "camminata" ci ritroviamo, con quale "camminata" riusciamo ad essere noi stessi, con che stile "camminare" con passo fiero, sapere che la nostra camminata è l'unica al mondo anche se altri camminano similmente a noi, ma noi non camminiamo come nessun'altro;
allo stesso tempo conosciamo la "camminata" degli altri e quando li vediamo rallentare o fermarsi cerchiamo di dare loro "il passo" per farli ripartire, sperando che quando capiterà a noi saremo trattati allo stesso modo.

Riguardo al tappeto hai centrato il messaggio che volevo inviare a quel mio amico, che spero mi leggerà: possiamo guardare un bellissimo arazzo da vicino e vederne solo i nodi e dire: "nulla di che" oppure distaccarcene un attimo e vedere i magnifici disegni al suo interno.
E' una questione di prospettiva e tu, di prospettiva, te ne dovresti intedere.

Grazie della nota,
ogni punto di vista serve per crescere.